Guida Geoss

Riepilogo (2006)

Il presente libretto è concepito come integrazione e riepilogo della seconda edizione della guida sul Centro Geometrico della Slovenia - Geoss. In confronto alla prima edizione, uscita nel 1984, la seconda (1997) è sicuramente più completa dal punto di vista tecnico e arricchita da nuove conoscenze e informazioni. Dopo 9 anni, tuttavia, presentava anch’essa ormai qualche lacuna a livello di contenuto. Questo riepilogo, quindi, è stato concepito anche per presentare alcune tra le novità più importanti introdotte negli ultimi nove anni.

Le descrizioni sono state ripartite, secondo la suddivisione della Legge sul Geoss, in due capitoli: nel primo viene presentata l’area più ristretta circostante il Geoss, in cui sono raggruppati monumenti di importanza storico-patriottica, e nel secondo, invece, l’area più ampia che arriva, oltrepassando Vače, fino all'insediamento preistorico di Krona.  

L’area più ristretta

Com’è stato concepito il Geoss

Il progetto Geoss, dapprima chiamato “Projekt Vače 81”, è stato elaborato da Peter Svetik su suggerimento dell'allora sindaco di Litija Jože Dernovšek. I lavori iniziarono in gennaio e il progetto, dopo mesi di intenso lavoro, fu terminato nel giugno 1981. Il comitato promotore lo approvò interamente nella seduta del 16 giugno 1981, diventata poi la data ufficiale di nascita del Geoss. Durante i lavori, Svetik si avvalse della collaborazione di due importanti esperti.

Il geodeta Marjan Jenko scoprì, sulla base di calcoli particolari, che il centro geometrico della Slovenia giaceva nelle immediate vicinanze di Vače. Un calcolo più dettagliato stabilì che si trovava precisamente in una bella località vicino a Slivna, dove oggi è situato il cippo del Geoss. Per stabilirne con precisione la posizione, fu necessario un impegnativo lavoro grafico, analitico e di calcolo, svolto da Marjan Jenko avvalendosi della tecnologia allora disponibile, fornita dall’Istituto Geodetico di Lubiana. Il progetto del cippo del Geoss e la preparazione dell’area circostante venne realizzata dall’architetto Marjan Božič che, per realizzarlo, impiegò un grande pezzo di granito. Seguì personalmente l’opera dei marmisti durante la fase di lavorazione e si occupò della direzione operativa della sistemazione dell'area circostante.

Il cippo del Geoss venne presentato al pubblico durante la cerimonia del 4 luglio 1981, contemporaneamente alla deposizione dell’allora stemma della Slovenia, con la sistemazione orticolturale e architettonica dell’area circostante.

Com'è nato

Tutti i lavori operativi previsti dal progetto furono realizzati da un gruppo di idealisti di cui facevano parte, oltre al geodeta ed all'architetto sopra menzionati, nonché altri esperti dalle caratteristiche più svariate. Ma tutti prestarono la loro opera volontariamente.

Quando tutta la documentazione fu pronta, gli abitanti del luogo si occuparono dei lavori pratici, coordinati e sostenuti da un loro concittadino, il primo presidente del comitato Jože Kimovec. I lavori proseguirono secondo il piano prestabilito, previsto per la prima fase del progetto.

Successivamente, precisamente dopo l'indipendenza della Slovenia del 1991, il progetto subì varie modifiche. Già in precedenza, nel settembre 1989, in presenza dei sindaci dei comuni sloveni, venne apposta, su un apposito sostegno, una targa recante l’iscrizione "Viviamo e amministriamo la nostra terra". Nel 1991 venne ampliata e pavimentata l'area attorno al  monumento, nel 1992 venne apposto il nuovo stemma della Slovenia indipendente, nel 1994 venne posta una targa con la data dell'indipendenza e dell'accoglimento della Repubblica di Slovenia nell'Organizzazione della Nazioni Unite, nel 1999 venne installato l’impianto elettrico, nel 2003 venne eretto il monumento in onore del patriota della guerra d'indipendenza della Slovenia, nel 2004 è stata posta una targa con la data dell'entrata della Slovenia nell'Unione Europea e nel 2005 una targa con la data ufficiale della nascita del progetto.

Con il tempo si sono inoltre arricchite anche le decorazioni floreali, con nuovi fiori e piante perenni. È stata poi modificata la disposizione degli stemmi, delle targhe e delle aiuole fiorite.

Come raggiungerlo

L'area del Geoss si trova a meno di 40 km da Lubiana, la capitale della Slovenia. Ma non ci sono dei collegamenti autobus regolari.

La strada più semplice, da Lubiana, è percorrere in macchina la strada che va da Sava verso Litija. Presso Spodnji Hotič c'è un cartello che invita i visitatori verso Vače. Seguendo l'indicazione, si arriva al piccolo abitato di Slivna, dove si parcheggia la macchina. Si prosegue a piedi per circa 200 m e si raggiunge il Centro Geometrico della Slovenia.

Se da Lubiana si prende l'autostrada, si deve uscire a Krtina e continuare attraverso Moravče, arrivati a Kandrše si svolta a destra verso Vače.

Arrivando invece da Maribor, si esce dall'autostrada presso Trojane in direzione Zagorje ob Savi. A Medijske Toplice si svolta a destra verso Moravče e, una volta arrivati a Kandrše, si gira a sinistra, verso Vače. In cima c'è un cartello che indica come raggiungere il Centro Geometrico della Slovenia.

Il ruolo e il significato

Il Geoss è in realtà il baricentro della superficie del nostro Stato, perché, di una figura geometrica così irregolare come quella delimitata dalla linea ondulata dei confini di Stato, non è possibile determinare il centro. Tuttavia, per rendere il concetto più semplice, si è deciso di chiamare questo punto Centro Geometrico della Slovenia, abbreviato in Geoss.

Il Geoss è il simbolo del radicamento degli sloveni a questa terra, del loro vigore, della loro tenacia e resistenza, perchè, nonostante secoli di pressioni, non si sono mai lasciati snaturalizzare dagli stranieri. Rappresenta lo sforzo secolare degli sloveni per affermare la loro esistenza ed il loro sviluppo. Simbolo della slovenità e di Vače è ancora oggi un bel tiglio che, al tempo dei nostri antenati, era considerato un albero sacro.

Rappresenta infine la nostra indipendenza, il nostro desiderio di aver diritto di amministrare e di decidere sulla nostra terra. Diffonde, in tutte le direzioni cardinali, il nobile pensiero della cultura del coraggio e del desiderio di collaborare su principi di uguaglianza dei diritti. È simbolo del cuore del nostro Paese, che appartiene a tutti gli sloveni, indipendentemente dalle differenze ideologiche, di fede o di altro genere.

Il Geoss è teatro di varie manifestazioni culturali, sportive e di aggregazione all'aperto ed è meta di visite di capi di Stato. All'interno dell'Unione Europea, il Geoss è l'unico territorio di questo genere tutelato dalla legge, il cui valore trova anche fondamento giuridico.

Le parti che lo costituiscono

Delle varie parti che compongono il Geoss, la più importante è il cippo, un’imponente colonna quadrata su cui sono scolpiti: i quattro punti cardinali, indicati con i simboli internazionali, la strofa dell'inno nazionale sloveno, l'elenco degli sponsor che hanno reso possibile la realizzazione del cippo e i dati del luogo (coordinate geografiche ed ortogonali) e l'altezza sul livello del mare. Sulla base del cippo, suddivisa in quattro parti, sono raffigurate la rosa dei venti e una croce scolpita che rappresenta il centro della Repubblica di Slovenia.

Il monumento al patriota è stato realizzato dall'Associazione veterani di guerra della Slovenia (Zveza veteranov vojne za Slovenijo) ed è stato inaugurato, in occasione di un evento culturale, nel 2003. Il monumento al patriota va a completare il monumento del Geoss, abbracciando inoltre lo sforzo compiuto dagli sloveni per ottenere l'indipendenza, conquistata dopo un passato piuttosto difficile.   

L'area del Geoss è stata poi di anno in anno ampliata e riorganizzata. Così nelle immediate vicinanze del cippo, sul lato sud, sono stati posti, in linea retta, due stemmi – quello storico (in uso fino al 1991) e quello attuale della Repubblica di Slovenia – e (collocate su un apposito basamento) due targhe; quella superiore reca la frase “Viviamo e amministriamo la nostra terra”, deposta il 14 settembre 1989 in presenza di tutti i sindaci della Slovenia, mentre sulla targa inferiore sono incise le date dell’indipendenza (25 giugno 1991), dell’entrata della Slovenia nell’Organizzazione delle Nazioni Unite (2004) e nell’Unione Europea (2005).

Sul lato settentrionale del cippo è stato piantato nel 1981 un tiglio (tiglio selvatico), simbolo di Vače e della slovenità che, da allora, si è trasformato in un bell’albero robusto. Nell’area del Geoss sono disposte 9 aste, in cima alle quali sventolano la bandiera del Geoss, del Comune di Litija, della Repubblica di Slovenia e dell'Unione Europea. Tra la strada locale e i monumenti sopra descritti, si estende uno spazio lastricato in pietra, con muri di sostegno, aiuole fiorite e un'area verde, sempre ben curata, con dei larici. Accanto alla strada si trova poi un altro spazio asfaltato piuttosto ampio, destinato sia agli spettatori che ai partecipanti delle varie manifestazioni o al plotone d’onore dell’Esercito Sloveno. L’area del Geoss, se necessario, può essere illuminata grazie ai riflettori posti sulle aste.

Sulla strada che arriva da Slivna, immediatamente prima del Geoss, è collocata una tabella informativa con una breve descrizione del significato del cippo del Geoss e del monumento al patriota della guerra d'indipendenza della Slovenia.

Le manifestazioni

Fino ad oggi il Geoss è stato teatro di numerose manifestazioni culturali e commemorative, diventate ormai tradizione. E tutte si svolgono all'aperto, indipendentemente dalle condizioni atmosferiche.

La prima di queste manifestazioni, iniziata nel 1986, è dedicata alla Festa della cultura slovena dell'8 febbraio. La Giornata della bandiera (Dan zastave) è un evento, festeggiato per la prima volta nel 1998, che ricorda la prima esposizione della bandiera slovena che avvenne a Lubiana nel 1848. La Giornata dell'Associazione veterani di guerra della Slovenia (Dan Zveze veteranov vojne za Slovenijo), iniziata nel 2003, riporta alla memoria i giorni cruciali del 1991.

Tra le manifestazioni culturali tradizionali, vanno menzionati il “Pomeriggio con il compositore” (Popoldan s skladateljem), un incontro con il compositore autoctono Anton Lajovic (la prima edizione si tenne nel 2001) e “Giovani nel cuore della Slovenia” (Mladi v srcu Slovenije) (2003), in cui si esibiscono alcune scuole scelte in tutta la Slovenia. Delle manifestazioni sportivo-ricreative, la prima è la Marcia da Litija al Geoss (Pohod iz Litije na Geoss), iniziata nel 1990. Fa parte ormai della tradizione anche l'ascesa al Geoss in bicicletta. Ma queste sono solo alcune tra le più importanti manifestazioni culturali e sportivo-ricreative, visto che di anno in anno ne nascono sempre di nuove.

Il Geoss com’è diventato oggi è frutto del lavoro volontario di un gruppetto di appassionati, membri dell’Associazione Geoss (Društvo Geoss), solerti abitanti di Slivna e alcuni zelanti amici del Geoss. Ma senza il denaro, offerto dagli sponsor, e senza l'assiduo appoggio del Comune di Litija, questo ambizioso progetto, nonostante il lavoro volontario, non si sarebbe potuto sviluppare fino a raggiungere la situazione attuale.  

Letteratura, souvenir

Nell’area del Centro Geometrico della Slovenia sono disponibili vari depliant, guide e libri, tuttavia editi finora soltanto in lingua slovena. Tra i più importanti va citata la “Guida Geoss” (Vodnik Geoss) e il libro “Nel cuore della Slovenia” (V srcu Slovenije). La guida illustra in modo conciso la storia e i contenuti dell’area più ristretta e più ampia circostante il Geoss fino al 1997, mentre il libro abbraccia una cronologia leggermente più ampia della realizzazione del progetto, fino ad arrivare al 2000. 

Il comitato del progetto ha inoltre realizzato, negli ultimi anni, anche alcune cartoline illustrate e souvenir, tra i quali vanno certamente menzionate l'interessante copia in miniatura della famosa situla di Vače e la scultura del Geoss in legno.

Per acquistare i souvenir, ci si può rivolgere all'Associazione Geoss (Društvo Geoss) al numero di telefono +386 (0)1 / 897 60 95 oppure ad Anka Kolenc (+386 (0)1 / 897 66 80 oppure +386 (0)41 896 632). Per ulteriori informazioni si possono contattare anche Jože Dernovšek (+386 (0)40 457 373) e Peter Svetik (+386 (0)41 571 897, e-mail: psvetik@volja.net). Si può inoltre scrivere al seguente indirizzo di posta elettronica: jani.kolenc@siol.net oppure all’indirizzo di posta tradizionale: Dom Geoss, Vače 10, 1252 Vače, Slovenia.

Il riconoscimento della legge

Dopo oltre 20 anni di assiduo impegno, l’Associazione Geoss ha ottenuto anche il riconoscimento dello Stato. Nel 2003 è stata quindi approvata la cosiddetta Legge sul Geoss (Zakon o Geossu), un caso unico finora all'interno dell'Unione Europea, che regola e determina giuridicamente il centro dello Stato.

L'anno successivo (2004) è stata approvata l’Ordinanza sulla concessione per la gestione del Geoss in base alla quale, nel 2005, è stata attribuita all’Associazione Geoss la concessione per la gestione dell’area.

Tuttavia la concessione, almeno finora, è limitata all’area più ristretta del Geoss. Per tutte le parti del progetto dell'area più ampia, il comitato deve riuscire a garantire mezzi finanziari concessi da altri enti. Gli atti giuridici sopra menzionati rappresentano per il progetto Geoss l’occasione per iniziare una nuova fase di sviluppo.

L’area più ampia

Vače

Vače dista 35 km da Lubiana e si trova tra Slivna (880m) e Zasavska sveta gora (852 m), sul versante meridionale del passo della valle Moravška dolina. La storia di Vače, nella posizione geografica attuale, ha inizio con l’arrivo dei Romani.

Vače era un mercato molto ricco e un abitato privilegiato che, dal XV secolo, godeva dei diritti di borgo. Da allora il paese aveva ottenuto il permesso di avere dei propri giudici e di organizzare dei mercati settimanali, mentre nelle vicinanze si estraeva e si fondeva il minerale di ferro e di rame.

Il cuore di Vače è la piazza con la chiesa di S. Andrea (sv. Andrej). In piazza si trova anche un edificio polifunzionale che ospita al suo interno un negozio, l’ufficio postale, la sede della KS (Comunità locale) e l’asilo. Lungo la strada che attraversa Vače s'incontra anche la trattoria Mrva accanto alla quale, sullo stesso lato della strada, si trova il Dom Geoss. Anche la chiesa parrocchiale di S. Andrea merita di essere visitata.

Vače, grazie alla bella posizione geografica, alla meravigliosa vista ed al notevole patrimonio storico è una meta turistica certamente molto interessante.

Dom Geoss

Nella casa contrassegnata dal numero civico 10 sono nate due importanti personalità slovene: Matevž Ravnikar e Anton Lajovic le cui targhe commemorative sono collocate sulla facciata dell’edificio. Già nel 1984, la casa era stata acquistata, per il Comitato “Projekt Vače 81” (l’attuale Associazione Geoss), dall’Istituto Geodetico di Lubiana, ed era stata poi successivamente restaurata e trasformata dall'Associazione stessa in un museo con quattro collezioni: la collezione geologica (autore Stanko Buser), la collezione archeologica (autori Avgust Stušek e Davorin Vuga), la presentazione degli sloveni importanti nati a Vače e dintorni (autori Sandi Sitar e Peter Svetik) e la documentazione del progetto (autore Peter Svetik).

Oggi la casa si chiama Dom Geoss. Una delle stanze dell’edificio è dedicata alle esigenze dell’Associazione Geoss. È dotata di telefono, computer e alcuni arredi per l'organizzazione delle sedute del comitato. Alle pareti sono appesi molti quadri che sono stati donati all’Associazione dai partecipanti alle colonie di pittura.

La chiesa parrocchiale

L’inizio dell’ufficio religioso risale al XII secolo, con l’arrivo a Vače dei monaci di Stična. La prima chiesa era fatta di legno, quelle successive furono poi costruite in muratura. La chiesa fu quasi del tutto distrutta da incendi. Anche la quinta chiesa fu devastata, nel 1834, da un incendio che distrusse pure gran parte del paese di Vače. L’attuale chiesa di S. Andrea è già la sesta costruita in questo posto, ma è stata aperta nel 1844.

Nella chiesa di S. Andrea sono custoditi il famoso Santo Sepolcro (opera di vetrai cechi) risalente al 1864 e la Via Crucis dipinta dal Metzinger, che riuscirono a salvare dalla chiesa precedente. Ma all’interno sono custodite molte altre opere preziose, come i dipinti di Matevž Langus, di Janez Metzinger e di Fortunat Bergant. Lo splendido organo è stato costruito nel 1967 dal maestro Fran Jenko, mentre l’orologio del campanile risale al 1838. Va sicuramente menzionata la campana della sagrestia del 1645.

Il litorale marino fossile

Sopra al cimitero di Vače si innalza, al di sopra del prato, una parete calcarea verticale alta 3 metri risalente al Miocene (quindi a circa 13 milioni di anni fa). Si estende in larghezza per circa 20 metri in direzione est-ovest ed è ciò che rimane di un litorale marino fossile di quel periodo.

Nel calcare si sono conservate le tracce delle conchiglie. Per la maggior parte si tratta di resti di datteri di mare, di litofaga (Lithophaga), ma si sono conservati anche molti fossili di valve di ostrica.

Il litorale marino fossile conservatosi a Vače è sicuramente il più bello di tutta la Slovenia e uno tra i più belli al mondo.

Il  viale della creatività

“Aleja ustvarjalnosti na prazgodovinskih tleh”, “Il viale della creatività sul terreno preistorico” è il nome che l’Associazione Geoss ha dato alla strada che porta da Vače verso Klenik. Lungo il viale si possono ammirare varie sculture di legno massiccio di quercia che sono state realizzate da scultori autodidatti della colonia di scultura alla fine degli anni ’80 del secolo scorso e disposte poi lungo il viale nel 1990.

Le sculture raffigurano momenti tratti dalla vita quotidiana, soprattutto nel paese di Vače: Naprej (Avanti), Predica (Filatrice), Peščena ura (Clessidra), Kolo življenja (Ruota della vita), Ženska z lanom (Donna con il lino), Razkol (Scissione) e Solze (Lacrime). Prima dell’abitato di Klenik, i visitatori potranno vedere l'essiccatoio per il lino (in passato la lavorazione del lino a Vače era molto fiorente).

Il viale offre la possibilità di concedersi una gradevole e vivace passeggiata, ammirando le varie sculture, visitando l’essiccatoio per il lino, la casa natia dello scopritore della situla di Vače Janez Grilc, guardando le varie targhe commemorative e le copie in scala aumentata della situla con la targa in memoria di France Stare.

La situla di Vače

Il più celebre reperto archeologico ritrovato a Vače ed in generale in tutta la Slovenia (in tutte le epoche di cui si occupa l’archeologia) è la cosiddetta “situla di Vače”. La ritrovò un appassionato di archeologia autodidatta, l'agricoltore Janez Grilc di Klenik (1860–1931), il 17 gennaio 1882. Il manufatto, risalente probabilmente al periodo di transizione tra il VI e il V secolo a.C., mostra gli influssi della tradizione mediterranea.

Le scene del “poema” sulla vita della nobiltà militare – forse di un principe – sono le seguenti: il primo fregio rappresenta il corteo, il secondo la donazione, il banchetto e il duello, il terzo raffigura invece degli animali.

La situla di Vače è alta 23,8 cm ed è formata da una lamiera di bronzo, in tre parti separate, legate insieme da ribattini in bronzo. Il manico è formato da un filo di grosso diametro avvolto a spirale che si conclude, alle due estremità, con una piccola testa d’anatra stilizzata. Le immagini raffigurate sono realizzate con la tecnica a sbalzo. Il reperto, risalente al periodo di Hallstatt, è conservato nel Narodni muzej di Lubiana.

A Klenik, l’Associazione Geoss ha esposto una copia della situla, più grande di circa cinque volte rispetto all’originale, accessibile al pubblico. Qui è stata inoltre deposta la targa del più fecondo ricercatore di questo sito archeologico, il dr. France Stare.

La Vače dell’età del ferro

Accanto al sentiero circolare Geoss, si trova un grande complesso di insediamento con necropoli, uno dei più grandi della Slovenia e dell'area alpina sud-orientale.

I dintorni di Vače erano abitati già nel Neolitico, ma i primi insediamenti organizzati di maggiori dimensioni sorsero all’inizio della prima età del ferro, chiamata anche periodo di Hallstatt, nell’VIII secolo a.C. è stato inoltre ritrovato un numero eccezionale di tombe piatte con sepoltura a cremazione del primo periodo di Hallstatt (tra l’VIII e il VII secolo a.C.). Osservando le tombe, si deduce che si trattava di persone appartenenti all’alta aristocrazia militare, sepolte con suppellettili, armi e oggetti preziosi.

Durante il periodo romano, l’abitato si spostò in un’altra posizione, più in basso. Di questo periodo è noto solo un reperto, una zappa di ferro.

Finora a Krona sono state rinvenute 16 case a pianta rettangolare del periodo di Hallstatt, con fondamenta in pietra a secco. Si trattava di baite intonacate con l'argilla.

I resti di scorie di ferro rinvenuti nel sito dimostrano indubbiamente che nell’insediamento si praticava la metallurgia e la lavorazione del ferro.

La maggior parte dei tesori ritrovati in questa zona si trovano attualmente all'estero, visto che gli scavi archeologici sono stati quasi sempre diretti da ricercatori stranieri... 

Il periodo dell’occupazione 1941–1945

Come tutta la Slovenia, anche la zona di Vače è stata oppressa nella morsa degli occupatori. Il fiume Sava era un’importante via di trasporto e per questo motivo, lungo il corso del fiume, gli occupatori italiani e tedeschi si erano suddivisi il territorio sloveno.

Gli abitanti di questa regione risposero immediatamente allo stimolo del Fronte di Liberazione per la resistenza. Questa era la zona operativa del distaccamento Kamniško-zasavski che organizzò molte azioni diversive, mantenendo inoltre i legami con il territorio oltre il fiume Sava, un compito estremamente difficile visto che il fiume, con la linea ferroviaria, era molto ben sorvegliato.

A Vače i tedeschi avevano posto la loro base che, nel luglio 1944, venne fatta esplodere e distrutta da un esplosivo che l’unità partigiana aveva nascosto in un pacco postale.

Grazie alla lotta di liberazione, durata quattro anni, la zona in cui oggi si trova il Geoss si è guadagnata un posto d’onore nella storia della Slovenia.

Sentieri escursionistici e didattici

Il sentiero commemorativo Geoss si snoda nell’area più ampia circostante il monumento, conducendo il visitatore nell’interessante regione della Slovenia centrale, tra la valle della Sava e la Moravška dolina. Il sentiero è lungo all’incirca 30 km e, lungo il percorso, si possono ammirare numerose attrazioni storico-culturali e bellezze naturali, ma è soprattutto il panorama ad essere veramente splendido. Il sentiero è molto gradevole e non impegnativo e, per aiutare ad orientarsi, alla Guida Geoss è allegata una cartina. Il percorso è segnalato, agli incroci dove non ci sono altre indicazioni, con un cartello “Pot Geoss”.  

Oltre a questo sentiero, se ci si vuole dedicare ad una passeggiata più breve, l'ideale è il sentiero che percorre il “Viale della creatività sul terreno preistorico”. Tra i sentieri didattici, vanno menzionati il sentiero geologico, quello boschivo e quello storico, la cui lunghezza varia da 3 a 5 km.

Conclusione

Nel presente riepilogo sono presentate solo le caratteristiche più interessanti del progetto Geoss – il Centro Geometrico della Slovenia.

Per il visitatore mediamente interessato, questa descrizione può essere sufficiente. Ma chi invece fosse intenzionato a conoscere in modo più approfondito questa interessante zona, può rivolgersi agli indirizzi segnalati per essere accompagnato da una guida esperta.

A tutti i visitatori auguriamo di trascorrere un piacevole soggiorno e di conoscere qualcosa di nuovo su questo piccolo ma interessante angolo della Slovenia.

 

 

 

Realizzato, sulla base della letteratura disponibile, da Anka Kolenc e Peter Svetik, giugno 2006