Il presente
libretto è concepito come integrazione e riepilogo della seconda
edizione della guida sul Centro Geometrico della Slovenia - Geoss. In confronto
alla prima edizione, uscita nel 1984, la seconda (1997) è sicuramente più
completa dal punto di vista tecnico e arricchita da nuove conoscenze e informazioni.
Dopo 9 anni, tuttavia, presentava anch’essa ormai qualche lacuna a livello di
contenuto. Questo riepilogo, quindi, è stato concepito anche per
presentare alcune tra le novità più importanti introdotte negli
ultimi nove anni.
Le descrizioni
sono state ripartite, secondo la suddivisione della Legge sul Geoss, in due
capitoli: nel primo viene presentata l’area più ristretta circostante il
Geoss, in cui sono raggruppati monumenti di importanza storico-patriottica, e nel
secondo, invece, l’area più ampia che arriva, oltrepassando Vače, fino
all'insediamento preistorico di Krona.
Il progetto Geoss,
dapprima chiamato “Projekt Vače
Il geodeta Marjan
Jenko scoprì, sulla base di calcoli particolari, che il centro
geometrico della Slovenia giaceva nelle immediate vicinanze di Vače. Un calcolo
più dettagliato stabilì che si trovava precisamente in una bella
località vicino a Slivna, dove oggi è situato il cippo del Geoss.
Per stabilirne con precisione la posizione, fu necessario un impegnativo lavoro
grafico, analitico e di calcolo, svolto da Marjan Jenko avvalendosi della
tecnologia allora disponibile, fornita dall’Istituto Geodetico di Lubiana. Il
progetto del cippo del Geoss e la preparazione dell’area circostante venne
realizzata dall’architetto Marjan Božič che, per realizzarlo,
impiegò un grande pezzo di granito. Seguì personalmente l’opera
dei marmisti durante la fase di lavorazione e si occupò della direzione operativa
della sistemazione dell'area circostante.
Il cippo del
Geoss venne presentato al pubblico durante la cerimonia del 4 luglio 1981,
contemporaneamente alla deposizione dell’allora stemma della Slovenia, con la
sistemazione orticolturale e architettonica dell’area circostante.
Tutti i lavori
operativi previsti dal progetto furono realizzati da un gruppo di idealisti di
cui facevano parte, oltre al geodeta ed all'architetto sopra menzionati, nonché
altri esperti dalle caratteristiche più svariate. Ma tutti prestarono la
loro opera volontariamente.
Quando tutta la
documentazione fu pronta, gli abitanti del luogo si occuparono dei lavori pratici,
coordinati e sostenuti da un loro concittadino, il primo presidente del
comitato Jože Kimovec. I lavori proseguirono secondo il piano
prestabilito, previsto per la prima fase del progetto.
Successivamente,
precisamente dopo l'indipendenza della Slovenia del 1991, il progetto
subì varie modifiche. Già in precedenza, nel settembre
Con il tempo si
sono inoltre arricchite anche le decorazioni floreali, con nuovi fiori e piante
perenni. È stata poi modificata la disposizione degli stemmi, delle targhe
e delle aiuole fiorite.
L'area del Geoss
si trova a meno di
La strada
più semplice, da Lubiana, è percorrere in macchina la strada che
va da Sava verso Litija. Presso Spodnji Hotič c'è un cartello che invita
i visitatori verso Vače. Seguendo l'indicazione, si arriva al piccolo abitato
di Slivna, dove si parcheggia la macchina. Si prosegue a piedi per circa
Se da Lubiana si
prende l'autostrada, si deve uscire a Krtina e continuare attraverso Moravče,
arrivati a Kandrše si svolta a destra verso Vače.
Arrivando invece
da Maribor, si esce dall'autostrada presso Trojane in direzione Zagorje ob
Savi. A Medijske Toplice si svolta a destra verso Moravče e, una volta arrivati
a Kandrše, si gira a sinistra, verso Vače. In cima c'è un cartello che
indica come raggiungere il Centro Geometrico della Slovenia.
Il Geoss è
in realtà il baricentro della superficie del nostro Stato, perché, di
una figura geometrica così irregolare come quella delimitata dalla linea
ondulata dei confini di Stato, non è possibile determinare il centro.
Tuttavia, per rendere il concetto più semplice, si è deciso di
chiamare questo punto Centro Geometrico della Slovenia, abbreviato in Geoss.
Il Geoss è
il simbolo del radicamento degli sloveni a questa terra, del loro vigore, della
loro tenacia e resistenza, perchè, nonostante secoli di pressioni, non
si sono mai lasciati snaturalizzare dagli stranieri. Rappresenta lo sforzo
secolare degli sloveni per affermare la loro esistenza ed il loro sviluppo.
Simbolo della slovenità e di Vače è ancora oggi un bel tiglio
che, al tempo dei nostri antenati, era considerato un albero sacro.
Rappresenta
infine la nostra indipendenza, il nostro desiderio di aver diritto di
amministrare e di decidere sulla nostra terra. Diffonde, in tutte le direzioni
cardinali, il nobile pensiero della cultura del coraggio e del desiderio di
collaborare su principi di uguaglianza dei diritti. È simbolo del cuore
del nostro Paese, che appartiene a tutti gli sloveni, indipendentemente dalle
differenze ideologiche, di fede o di altro genere.
Il Geoss è
teatro di varie manifestazioni culturali, sportive e di aggregazione all'aperto
ed è meta di visite di capi di Stato. All'interno dell'Unione Europea,
il Geoss è l'unico territorio di questo genere tutelato dalla legge, il
cui valore trova anche fondamento giuridico.
Delle varie parti
che compongono il Geoss, la più importante è il cippo, un’imponente colonna quadrata su
cui sono scolpiti: i quattro punti cardinali, indicati con i simboli
internazionali, la strofa dell'inno nazionale sloveno, l'elenco degli sponsor
che hanno reso possibile la realizzazione del cippo e i dati del luogo
(coordinate geografiche ed ortogonali) e l'altezza sul livello del mare. Sulla
base del cippo, suddivisa in quattro parti, sono raffigurate la rosa dei venti
e una croce scolpita che rappresenta il centro della Repubblica di Slovenia.
Il monumento al patriota è stato realizzato
dall'Associazione veterani di guerra della Slovenia (Zveza veteranov
vojne za Slovenijo) ed è
stato inaugurato, in occasione di un evento culturale, nel 2003. Il monumento
al patriota va a completare il monumento del Geoss, abbracciando inoltre lo
sforzo compiuto dagli sloveni per ottenere l'indipendenza, conquistata dopo un
passato piuttosto difficile.
L'area del Geoss
è stata poi di anno in anno ampliata e riorganizzata. Così nelle
immediate vicinanze del cippo, sul lato sud, sono stati posti, in linea retta, due stemmi – quello storico (in uso
fino al 1991) e quello attuale della Repubblica di Slovenia – e (collocate su
un apposito basamento) due targhe;
quella superiore reca la frase “Viviamo e amministriamo la nostra terra”, deposta
il 14 settembre
Sul lato
settentrionale del cippo è stato piantato nel 1981 un tiglio (tiglio selvatico), simbolo di
Vače e della slovenità che, da allora, si è trasformato in un
bell’albero robusto. Nell’area del Geoss sono disposte 9 aste, in cima alle
quali sventolano la bandiera del Geoss, del Comune di Litija, della Repubblica
di Slovenia e dell'Unione Europea. Tra la strada locale e i monumenti sopra
descritti, si estende uno spazio lastricato in pietra, con muri di sostegno,
aiuole fiorite e un'area verde, sempre ben curata, con dei larici. Accanto alla
strada si trova poi un altro spazio asfaltato piuttosto ampio, destinato sia
agli spettatori che ai partecipanti delle varie manifestazioni o al plotone
d’onore dell’Esercito Sloveno. L’area del Geoss, se necessario, può
essere illuminata grazie ai riflettori posti sulle aste.
Sulla strada che
arriva da Slivna, immediatamente prima del Geoss, è collocata una tabella informativa con una breve
descrizione del significato del cippo del Geoss e del monumento al patriota
della guerra d'indipendenza della Slovenia.
Fino ad oggi il
Geoss è stato teatro di numerose manifestazioni culturali e commemorative,
diventate ormai tradizione. E tutte si svolgono all'aperto, indipendentemente
dalle condizioni atmosferiche.
La prima di
queste manifestazioni, iniziata nel 1986, è dedicata alla Festa della cultura
slovena dell'8 febbraio.
Tra le
manifestazioni culturali tradizionali, vanno menzionati il “Pomeriggio con il
compositore” (Popoldan s skladateljem), un incontro con il compositore autoctono Anton Lajovic (la prima edizione
si tenne nel 2001) e “Giovani nel cuore della Slovenia” (Mladi v srcu
Slovenije) (2003), in cui si
esibiscono alcune scuole scelte in tutta
Il Geoss
com’è diventato oggi è frutto del lavoro volontario di un
gruppetto di appassionati, membri dell’Associazione Geoss (Društvo
Geoss), solerti abitanti di Slivna e
alcuni zelanti amici del Geoss. Ma senza il denaro, offerto dagli sponsor, e
senza l'assiduo appoggio del Comune di Litija, questo ambizioso progetto,
nonostante il lavoro volontario, non si sarebbe potuto sviluppare fino a
raggiungere la situazione attuale.
Nell’area del
Centro Geometrico della Slovenia sono disponibili vari depliant, guide e libri,
tuttavia editi finora soltanto in lingua slovena. Tra i più importanti
va citata la “Guida Geoss” (Vodnik Geoss)
e il libro “Nel cuore della Slovenia” (V
srcu Slovenije). La guida illustra in modo conciso la storia e i contenuti
dell’area più ristretta e più ampia circostante il Geoss fino al
1997, mentre il libro abbraccia una cronologia leggermente più ampia
della realizzazione del progetto, fino ad arrivare al 2000.
Il comitato del
progetto ha inoltre realizzato, negli ultimi anni, anche alcune cartoline
illustrate e souvenir, tra i quali vanno certamente menzionate l'interessante
copia in miniatura della famosa situla di Vače e la scultura del Geoss in
legno.
Per acquistare i
souvenir, ci si può rivolgere all'Associazione Geoss (Društvo Geoss) al
numero di telefono +386 (0)1 / 897 60 95 oppure ad Anka Kolenc (+386 (0)1 / 897
66 80 oppure +386 (0)41 896 632). Per ulteriori informazioni si possono contattare
anche Jože Dernovšek (+386 (0)40 457 373) e Peter Svetik (+386 (0)41 571 897,
e-mail: psvetik@volja.net). Si può inoltre scrivere al seguente
indirizzo di posta elettronica: jani.kolenc@siol.net oppure all’indirizzo di
posta tradizionale: Dom Geoss, Vače 10, 1252 Vače, Slovenia.
Dopo oltre 20
anni di assiduo impegno, l’Associazione Geoss ha ottenuto anche il
riconoscimento dello Stato. Nel 2003 è stata quindi approvata
L'anno successivo
(2004) è stata approvata l’Ordinanza sulla concessione per la gestione
del Geoss in base alla quale, nel 2005, è stata attribuita all’Associazione
Geoss la concessione per la gestione dell’area.
Tuttavia la
concessione, almeno finora, è limitata all’area più ristretta del
Geoss. Per tutte le parti del progetto dell'area più ampia, il comitato
deve riuscire a garantire mezzi finanziari concessi da altri enti. Gli atti
giuridici sopra menzionati rappresentano per il progetto Geoss l’occasione per
iniziare una nuova fase di sviluppo.
Vače dista
Vače era un
mercato molto ricco e un abitato privilegiato che, dal XV secolo, godeva dei
diritti di borgo. Da allora il paese aveva ottenuto il permesso di avere dei
propri giudici e di organizzare dei mercati settimanali, mentre nelle vicinanze
si estraeva e si fondeva il minerale di ferro e di rame.
Il cuore di Vače è
la piazza con la chiesa di S. Andrea (sv. Andrej). In piazza si trova
anche un edificio polifunzionale che ospita al suo interno un negozio,
l’ufficio postale, la sede della KS (Comunità locale) e l’asilo. Lungo
la strada che attraversa Vače s'incontra anche la trattoria Mrva accanto alla
quale, sullo stesso lato della strada, si trova il Dom Geoss. Anche la chiesa
parrocchiale di S. Andrea merita di essere visitata.
Vače, grazie alla bella posizione geografica, alla meravigliosa vista ed al notevole patrimonio storico è una meta turistica certamente molto interessante.
Nella casa
contrassegnata dal numero civico 10 sono nate due importanti personalità
slovene: Matevž Ravnikar e Anton Lajovic le cui targhe commemorative sono
collocate sulla facciata dell’edificio. Già nel 1984, la casa era stata
acquistata, per il Comitato “Projekt Vače
Oggi la casa si
chiama Dom Geoss. Una delle stanze dell’edificio è dedicata alle
esigenze dell’Associazione Geoss. È dotata di telefono, computer e
alcuni arredi per l'organizzazione delle sedute del comitato. Alle pareti sono
appesi molti quadri che sono stati donati all’Associazione dai partecipanti
alle colonie di pittura.
L’inizio
dell’ufficio religioso risale al XII secolo, con l’arrivo a Vače dei monaci di
Stična. La prima chiesa era fatta di legno, quelle successive furono poi
costruite in muratura. La chiesa fu quasi del tutto distrutta da incendi. Anche
la quinta chiesa fu devastata, nel 1834, da un incendio che distrusse pure gran
parte del paese di Vače. L’attuale chiesa di S. Andrea è già la
sesta costruita in questo posto, ma è stata aperta nel 1844.
Nella chiesa di
S. Andrea sono custoditi il famoso Santo Sepolcro (opera di vetrai cechi)
risalente al 1864 e
Sopra al cimitero
di Vače si innalza, al di sopra del prato, una parete calcarea verticale alta
Nel calcare si
sono conservate le tracce delle conchiglie. Per la maggior parte si tratta di
resti di datteri di mare, di litofaga (Lithophaga),
ma si sono conservati anche molti fossili di valve di ostrica.
Il litorale
marino fossile conservatosi a Vače è sicuramente il più bello di
tutta
“Aleja ustvarjalnosti
na prazgodovinskih tleh”, “Il viale della creatività sul terreno
preistorico” è il nome che l’Associazione Geoss ha dato alla strada che
porta da Vače verso Klenik. Lungo il viale si possono ammirare varie sculture
di legno massiccio di quercia che sono state realizzate da scultori autodidatti
della colonia di scultura alla fine degli anni ’80 del secolo scorso e disposte
poi lungo il viale nel 1990.
Le sculture
raffigurano momenti tratti dalla vita quotidiana, soprattutto nel paese di Vače:
Naprej (Avanti), Predica (Filatrice), Peščena
ura (Clessidra), Kolo življenja
(Ruota della vita), Ženska z lanom
(Donna con il lino), Razkol
(Scissione) e Solze (Lacrime). Prima
dell’abitato di Klenik, i visitatori potranno vedere l'essiccatoio per il lino (in
passato la lavorazione del lino a Vače era molto fiorente).
Il viale offre la
possibilità di concedersi una gradevole e vivace passeggiata, ammirando
le varie sculture, visitando l’essiccatoio per il lino, la casa natia dello
scopritore della situla di Vače Janez Grilc, guardando le varie targhe
commemorative e le copie in scala aumentata della situla con la targa in
memoria di France Stare.
Il più
celebre reperto archeologico ritrovato a Vače ed in generale in tutta
Le scene del
“poema” sulla vita della nobiltà militare – forse di un principe – sono
le seguenti: il primo fregio rappresenta il corteo, il secondo la donazione, il
banchetto e il duello, il terzo raffigura invece degli animali.
La situla di Vače
è alta 23,8 cm ed è formata da una lamiera di bronzo, in tre
parti separate, legate insieme da ribattini in bronzo. Il manico è
formato da un filo di grosso diametro avvolto a spirale che si conclude, alle due
estremità, con una piccola testa d’anatra stilizzata. Le immagini raffigurate
sono realizzate con la tecnica a sbalzo. Il reperto, risalente al periodo di
Hallstatt, è conservato nel Narodni muzej di Lubiana.
A Klenik,
l’Associazione Geoss ha esposto una copia della situla, più grande di
circa cinque volte rispetto all’originale, accessibile al pubblico. Qui
è stata inoltre deposta la targa del più fecondo ricercatore di
questo sito archeologico, il dr. France Stare.
Accanto al
sentiero circolare Geoss, si trova un grande complesso di insediamento con necropoli,
uno dei più grandi della Slovenia e dell'area alpina sud-orientale.
I dintorni di Vače
erano abitati già nel Neolitico, ma i primi insediamenti organizzati di
maggiori dimensioni sorsero all’inizio della prima età del ferro,
chiamata anche periodo di Hallstatt, nell’VIII secolo a.C. è stato inoltre ritrovato un
numero eccezionale di tombe piatte con sepoltura a cremazione del primo periodo
di Hallstatt (tra l’VIII e il VII secolo a.C.). Osservando le tombe, si deduce
che si trattava di persone appartenenti all’alta aristocrazia militare, sepolte
con suppellettili, armi e oggetti preziosi.
Durante il
periodo romano, l’abitato si spostò in un’altra posizione, più in
basso. Di questo periodo è noto solo un reperto, una zappa di ferro.
Finora a Krona
sono state rinvenute 16 case a pianta rettangolare del periodo di Hallstatt,
con fondamenta in pietra a secco. Si trattava di baite intonacate con
l'argilla.
I resti di scorie
di ferro rinvenuti nel sito dimostrano indubbiamente che nell’insediamento si
praticava la metallurgia e la lavorazione del ferro.
La maggior parte
dei tesori ritrovati in questa zona si trovano attualmente all'estero, visto
che gli scavi archeologici sono stati quasi sempre diretti da ricercatori
stranieri...
Come tutta
Gli abitanti di
questa regione risposero immediatamente allo stimolo del Fronte di Liberazione
per la resistenza. Questa era la zona operativa del distaccamento
Kamniško-zasavski che organizzò molte azioni diversive, mantenendo
inoltre i legami con il territorio oltre il fiume Sava, un compito estremamente
difficile visto che il fiume, con la linea ferroviaria, era molto ben
sorvegliato.
A Vače i tedeschi
avevano posto la loro base che, nel luglio 1944, venne fatta esplodere e
distrutta da un esplosivo che l’unità partigiana aveva nascosto in un
pacco postale.
Grazie alla lotta
di liberazione, durata quattro anni, la zona in cui oggi si trova il Geoss si
è guadagnata un posto d’onore nella storia della Slovenia.
Il sentiero
commemorativo Geoss si snoda nell’area più ampia circostante il
monumento, conducendo il visitatore nell’interessante regione della Slovenia
centrale, tra la valle della Sava e
Oltre a questo
sentiero, se ci si vuole dedicare ad una passeggiata più breve, l'ideale
è il sentiero che percorre il “Viale della creatività sul terreno
preistorico”. Tra i sentieri didattici, vanno menzionati il sentiero geologico,
quello boschivo e quello storico, la cui lunghezza varia da
Nel presente riepilogo
sono presentate solo le caratteristiche più interessanti del progetto
Geoss – il Centro Geometrico della Slovenia.
Per il visitatore
mediamente interessato, questa descrizione può essere sufficiente. Ma
chi invece fosse intenzionato a conoscere in modo più approfondito
questa interessante zona, può rivolgersi agli indirizzi segnalati per
essere accompagnato da una guida esperta.
A tutti i
visitatori auguriamo di trascorrere un piacevole soggiorno e di conoscere
qualcosa di nuovo su questo piccolo ma interessante angolo della Slovenia.
Realizzato, sulla base della letteratura
disponibile, da Anka Kolenc e Peter Svetik, giugno 2006